Lolita Chavez in municipio

Il Sindaco Caramaschi e l'Asseossora Rabini hanno ricevuto l’attivista guatemalteca per i diritti dei popoli indigeni
Data:

27/05/2024

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  • Comunicato stampa
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Descrizione

Nel pomeriggio il Sindaco Renzo Caramaschi e l'Assessora alla Cultura del Comune di Bolzano Chiara Rabini hanno ricevuto in municipio Lolita Chavez, attivista guatemalteca per i diritti dei popoli indigeni. Ospite del Centro per la Pace della Città capoluogo Aura Lolita Chávez Ixcaquic è da sempre in prima linea per i diritti dei popoli indigeni, della madre terra e delle donne, contro il capitalismo neoliberista, il colonialismo, il razzismo, il patriarcato politico, culturale ed economico. Lotta e ha lottato insieme ad altre difensore, tra cui Berta Caceres, leader honduregna del Popolo Lenca, vittima di un femminicidio politico nel 2016. A Bolzano ha avuto incontri con la cittadinanza e con gli studenti delle scuole superiori.

Il Centro per la Pace di lei scrive: "Originaria della regione del Quiché, negli altopiani di Iximulew (nome originario del Guatemala), Lolita denuncia da anni l’estrattivismo imperialista di cui sono oggetto i suoi territori, la loro militarizzazione, il dislocamento forzato delle popolazioni, le uccisioni, le violenze sessuali, i femminicidi a catena, l’impunità e la corruzione che vede governi, eserciti e imprese multinazionali collusi con il narcotraffico nelle violenze denunciate da Lolita e dalle sue compagne. Membro del Consiglio del Popolo K'iche' (CPK) fondato nel 2008 per contrastare megaprogetti minerari, idroelettrici e agroalimentari, insieme ad altr* rappresentanti del CPK, ha subito minacce di morte e di violenza sessuale e attacchi armati intimidatori. Non protetta dal governo, ha ottenuto la protezione della Commissione Interamericana dei Diritti Umani e attualmente vive nei Paesi Baschi, in Spagna. Nel 2017 Lolita Chavez è finalista del Sacharov Human Rights Prize del Parlamento Europeo e nel gennaio 2018 riceve il premio Ignacio Ellacuría dal governo basco. Portatrice della cosmovisione indigena per il rispetto e la dignità della terra e della vita, confluito nel concetto politico del Buen Vivir, promuove alleanze transfrontaliere, per abbattere confini geografici ed epistemologici e invitando ambientalismi, femminismi e lotte antirazziste occidentali a decolonizzare le proprie istanze e a cooperare per un mondo giusto".

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Ultimo aggiornamento: 10/01/2025 09:19

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