Descrizione
Questa mattina la Città di Bolzano si è raccolta per ricordare, con una solenne cerimonia pubblica, l’eccidio del 12 settembre 1944, quando 23 giovani militari italiani furono trucidati dai nazisti all’interno della caserma Mignone e sepolti in una fossa comune al cimitero maggiore di Oltrisarco.
Il corteo commemorativo ha percorso via del Parco fino alla piazzetta dedicata ai martiri, dove sono state deposte corone sulle targhe che ne tramandano la memoria. Alla cerimonia hanno preso parte con il Sindaco Claudio Corrarati, le autorità civili, politiche e militari, i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’ANPI e delle associazioni combattentistiche e d’arma. Momento particolarmente toccante è stato l’intervento degli alunni della scuola “Enrico Fermi”, che hanno letto ad alta voce i nomi dei 23 caduti e alcune lettere di deportati, restituendo voce e umanità a quelle vite spezzate.
Nel suo intervento, il Sindaco Corrarati ha definito i 23 martiri "autentici simboli di libertà" ed ha richiamato le recenti parole del Presidente della Repubblica: "Abbiamo sentito nei giorni scorsi le parole del Capo dello Stato: dobbiamo stare attenti a non scivolare. Quello scivolare non è cadere da un pendio, ma entrare in un baratro. Corrarati ha poi ricordato che ancora oggi nel mondo sono in corso decine di conflitti: "Non esistono guerre giuste o sbagliate: sono tutte sbagliate. Bolzano è e deve restare Città della Memoria. Per questo ringrazio in modo particolare i ragazzi e gli insegnanti presenti: la vera memoria non è soltanto quella che leggiamo nei libri, ma quella che sappiamo raccontare ogni giorno, per fare in modo che quanto accadde il 12 settembre 1944 e ciò che accade ancora oggi nel mondo non si ripeta mai più. Non basta disarmare i cannoni: dobbiamo imparare a disarmare anche il linguaggio. È dalle parole che nasce un conflitto. La scuola ci insegna a parlare, a confrontarci, a costruire pace".
L’eccidio della Mignone, a lungo ignorato dalla storiografia nazionale e locale, è stato ricostruito grazie a ricerche dell’Archivio Storico della Città di Bolzano. I 23 militari, catturati tra il 1943 e il 1944 durante missioni clandestine in diverse regioni italiane, furono trasferiti prima nelle carceri di Verona e poi al Lager di Bolzano. Le loro salme vennero riesumate nel giugno 1945 da una commissione alleata e riposano ancora oggi nel cimitero militare di San Giacomo. Nel dopoguerra, sette di loro sono stati insigniti di medaglia al valor militare. (mp)