Descrizione
Il 23 ottobre di ogni anno ricorre l’anniversario dei Martiri d’Ungheria, in ricordo delle vittime della rivolta popolare iniziata quel giorno a Budapest, quando un’enorme folla scese in piazza per chiedere libertà e riforme. Quel moto di speranza fu bruscamente interrotto dopo poche settimane e duramente represso: 2.700 ungheresi e oltre 700 soldati sovietici persero la vita, migliaia furono i feriti e più di 250.000 persone furono costrette all’esilio. Stamane la Città di Bolzano ha promosso la consueta cerimonia di commemorazione dei Martiri d’Ungheria, che si è svolta al Parco Petrarca, davanti alla stele che si affaccia su piazza IV Novembre e che ricorda quei tragici eventi.
Alla cerimonia, svoltasi sotto una pioggia battente, hanno preso parte il Vicesindaco Stephan Konder, gli Assessori comunali Tritan Myftiu e Claudio Della Ratta, il Commissario del Governo Vito Cusumano, il Questore Giuseppe Ferrari, autorità politiche tra cui l'Assessore regionale Angelo Gennaccaro ed il vice presidente del Consiglio comunale Christoph Buratti, civili e militari, dell’ANPI e delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Nel suo intervento, il Vicesindaco Stephan Konder ha ricordato che: "Quel giorno, il 23 ottobre 1956, un popolo intero si alzò contro l’oppressione, scegliendo la libertà, la dignità e l’indipendenza della propria nazione. Non fu solo una rivolta, ma un simbolo universale di coraggio e speranza, che ancora oggi parla a tutti coloro che credono nella giustizia e nella democrazia. Rendiamo omaggio alle vittime e ai protagonisti di quei giorni e riaffermiamo il nostro impegno a difendere i valori della libertà, della solidarietà e del rispetto tra i popoli. Un pensiero riconoscente anche alla famiglia Podini, in particolare a Giancarlo, che ci ha lasciato quest’anno, e alle Acli, per l’impegno nella realizzazione della stele che ricorda i Martiri d'Ungheria. Che il sacrificio del popolo ungherese continui a illuminare il cammino dell’Ungheria, dell’Europa e di tutti noi" ha concluso il Vicesindaco Konder.