Linee guida per l'utenza

Archivio Storico della Città di Bolzano
Data di pubblicazione:

09/06/2023

Corpo

Obbligo di prenotazione
La prenotazione del posto in Sala Studio avviene esclusivamente per via telefonica (entro mezzogiorno del giorno precedente) durante l'orario di ufficio al numero 0471 997588. Potranno essere visionati esclusivamente documenti prenotati telefonicamente entro il mezzogiorno del giorno precedente.
Sono escluse le visite senza prenotazione.

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L'Archivio Storico di Bolzano custodisce la documentazione prodotta e ricevuta dalla nostra Città in più di settecento anni di attività politica ed amministrativa ed è perciò vitale testimonianza dell'eredità culturale e della memoria storica della città e della nostra regione.

La tradizione archivistica a Bolzano è di antica origine. Abbiamo infatti notizia di misure per una corretta conservazione, l'ordinamento e la consultazione delle scritture comunali già a partire dal tardo XV sec. Nel 1776 il consiglio cittadino dispose l'accorpamento di tutto il materiale documentario nell'archivio allestito nel municipio sotto i Portici. Nei primi del Novecento, quando l'amministrazione cittadina si trasferì nel nuovo ed attuale palazzo municipale, venne quivi trasportata solo la sezione più recente dell'archivio; la sezione storica venne trasferita nei depositi del Museo Civico e riordinata. Dall'estate del 2002 i due fondi archivistici sono stati riuniti nella vecchia sede, l'Antico Municipio sotto i Portici 30 completamente ristrutturato e rivitalizzato.

Il materiale documentario che è qui custodito è testimonianza dell'evoluzione storica della Città di Bolzano e - di riflesso - di quella dell'intera regione tirolese. Vi si trova traccia ad esempio degli ampliamenti territoriali del nostro Comune: nel corso del XX sec. ha infatti accolto gli ex Comuni di Dodiciville/Zwölfmalgreien (1911) e di Gries (1925), prima autonomi; anche gli archivi di questi due Comuni sono confluiti nell'Archivio Storico della Città di Bolzano. I fondi custoditi rispecchiano il carattere "multiculturale" della nostra terra: mentre la documentazione archivistica prodotta nel lungo periodo che va dal tardo medioevo fino all'annessione del Sudtirolo all'Italia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale era quasi esclusivamente scritta in tedesco, gli atti dai primi anni '20 dello scorso secolo in poi sono redatti per la maggior parte in lingua italiana. Per leggere le prime pergamene del XIII e XIV sec. è invece necessario rispolverare il latino (oltre che avere qualche conoscenza di paleografia).

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Data di pubblicazione

09/06/2023

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