Egea Haffner, l’icona dell’esodo

Area memoriale dedicata ai giuliano-dalmati
Data di pubblicazione:

22/12/2021

Corpo

Egea Haffner, Villa Rodinis, 6 luglio 1946 – S. 121

Egea Haffner nasce a Pola il 3 ottobre 1941. Il padre Kurt (commerciante) proviene da una famiglia della media borghesia austro-ungarica saldamente trapiantata a Pola.

La madre Ersilia, istriana, cresce in una numerosa famiglia dell’entroterra contadino. Gli anni dell’infanzia di Egea sono quelli segnati dagli eventi drammatici (1943-1946) del secondo conflitto mondiale sul confine orientale fino alla sofferta scelta dell’esodo:

“Qualche giorno prima della partenza, è il 6 luglio 1946, le foto di rito, davanti a Villa Rodinis, a testimoniare il momento del distacco, che per Egea è duplice: dalla città natale e dagli affetti famigliari. Sul retro di una di quelle foto la data dello scatto e il timbro del fotografo: Giacomo Szentiványi, di origini ungheresi, che tante altre volte ha fissato sulla pellicola la vita degli Haffner. L’espressione della bambina e la messinscena con la valigia, l’ombrellino e il cartello con il numero degli esuli, che è quello degli abitanti di Pola (…) trasformeranno quell’immagine nel simbolo dell’esilio di tutti”.

[tratto da: Egea Haffner, Album Egea, La Grafica, Mori (Tn), 2021, p. 7]

Nel 1947 Egea è a Bolzano con la nonna e gli zii, vi rimane fino al 1972 quando, per motivi di lavoro, si trasferisce a Rovereto con il marito.

Egea Haffner con i genitori e lo zio Ervino (Pola 1942) - Pag. 105

Egea Haffner, Pola/Pula (1943) – Pag. 109

Egea Haffenr, Bolzano 1951 - Pag. 134

Egea Haffner con la madre, Collalbo sul Renon, 1954 - Pag. 145

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22/12/2021

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